Legionellosi: una minaccia da conoscere e prevenire
La Regione Lazio, con la DGR 460/2024, ha stabilito le Linee di Indirizzo Regionali per la Prevenzione, Sorveglianza e Controllo della Legionellosi. Questo provvedimento impone a tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie l’adozione di un Piano di Autocontrollo per gli impianti idrici interni, con controlli specifici su piombo e Legionella spp, con particolare riguardo alla specie Legionella pneumophila.
È fondamentale ricordare che il decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, che ha recepito la direttiva UE 2020/2184 riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano, ha focalizzato l’attenzione non solo sulla presenza del batterio nell’acqua destinata al consumo umano, aspetto finora sottovalutato, ma ha anche individuato chiaramente e attribuito precise responsabilità al Gestore della Distribuzione Idrica Interna (GIDI), identificato nella figura del proprietario, del titolare, dell’amministratore, del direttore o di qualsiasi altro soggetto responsabile del sistema idro-potabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati.
Nelle strutture sanitarie, la prevenzione della legionellosi non è solo una misura di sicurezza fondamentale, ma un vero e proprio obbligo. Ai fini della valutazione del rischio (art. 17, comma 1, lettera a) e art. 271 del D.Lgs 81/08), in tutti i luoghi di lavoro il Datore di Lavoro deve identificare le potenziali fonti di rilascio del microrganismo negli ambienti lavorativi e adottare tutte le misure di sicurezza appropriate per garantire la più efficace attività di prevenzione e protezione nei confronti di tutti i soggetti presenti.
La direzione sanitaria, o i responsabili, devono inoltre garantire la disponibilità di test diagnostici di laboratorio e il loro utilizzo regolare. È necessario analizzare annualmente la percentuale di pazienti con polmonite per i quali è stato richiesto almeno un test per Legionella. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2017, che ha istituito il Sistema di notifica delle malattie infettive (PREMAL), include la legionellosi tra le malattie infettive sottoposte a sorveglianza.
Le strutture devono promuovere l’uso di test di laboratorio per la diagnosi della legionellosi e implementare sistemi di sorveglianza per informare tempestivamente i gruppi operativi preposti al controllo delle infezioni. È fondamentale formare i medici sul riconoscimento della polmonite da Legionella associata alle pratiche assistenziali, al fine di migliorare la prevenzione.
Cos’è la Malattia del Legionario?
La Malattia del Legionario, o legionellosi, è un’infezione polmonare provocata dal batterio Legionella pneumophila. Il nome deriva da un episodio del 1976, quando un’epidemia colpì i partecipanti a un raduno della Legione Americana presso il Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell’occasione, 221 persone contrassero una forma di polmonite sconosciuta e 34 persone morirono. La contaminazione fu attribuita al sistema di aria condizionata dell’hotel.
L’infezione
La legionellosi è causata dal batterio Legionella nel 90% dei casi. Esistono oltre 60 specie di questo batterio, suddivise in 71 sierotipi. Le legionelle si trovano naturalmente in ambienti acquatici come sorgenti, fiumi e laghi. Tuttavia, possono trasferirsi in ambienti artificiali, come tubature cittadine e impianti idrici di edifici, dove trovano condizioni ideali per proliferare.
Come si contrae la malattia
La legionellosi si contrae principalmente attraverso l’inalazione di aerosol contenente Legionella o particelle essiccate. Le goccioline infette si formano quando l’acqua viene nebulizzata o colpisce superfici solide. Le particelle più piccole, con un diametro inferiore a 5 micron, sono particolarmente pericolose poiché possono raggiungere facilmente le basse vie respiratorie.
Il tasso di mortalità
Il tasso di mortalità della legionellosi varia in base alla gravità della malattia, all’efficacia del trattamento antibiotico iniziale, al luogo di contrazione dell’infezione e alle condizioni di salute preesistenti del paziente. Nei pazienti immunodepressi non trattati, la mortalità può variare dal 40% all’80%. Con un trattamento adeguato, la mortalità scende al 5-30%. In generale, la letalità della legionellosi è compresa tra il 5% e il 10%.
La prevenzione
La prevenzione della legionellosi richiede attenzione alla progettazione e alla manutenzione degli impianti che riscaldano o nebulizzano l’acqua.
Alcune misure preventive chiave includono:
- Manutenzione regolare: Pulire e disinfettare periodicamente gli impianti a rischio.
- Controllo della temperatura: Mantenere l’acqua fredda sotto i 20°C e l’acqua calda sopra i 60°C per limitare la proliferazione del batterio.
- Monitoraggio: Effettuare analisi regolari per rilevare la presenza di Legionella negli impianti.
Gruppo Ecosafety offre un servizio completo di monitoraggio ambientale, con analisi microbiologiche approfondite di acqua, aria e superfici degli impianti aeraulici. Le analisi sono eseguite da un laboratorio accreditato Accredia, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, che stabilisce i requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura.
La legionellosi è una seria minaccia per la salute pubblica, ma con misure preventive adeguate, diagnosi precoce e trattamento corretto, è possibile ridurre significativamente il rischio di epidemie e la mortalità associata. È essenziale mantenere alta l’attenzione sulla gestione degli impianti idrici e sulla formazione del personale sanitario per prevenire e controllare efficacemente la diffusione della malattia.
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Riferimenti normativi e link utili:
- Scheda Legionella – ARPA Lazio, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Lazio https://www.arpalazio.it/ambiente/ambiente-e-salute/legionella
- Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi – Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015; liberamente consultabile sul sito del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?id=2362