L’importanza di prevenire e contenere il rischio legionellosi
La Legionella il patogeno responsabile di una grave polmonite interstiziale denominata “malattia dei legionari”, generalmente anche nota come “legionellosi”.
L’infezione causata da Legionella può essere fatale in circa il 10% dei casi, arrivando fino al 30%, in persone immunocompromesse. Un report dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sottolinea che questi batteri rappresentano il primo fattore di malattia trasmessa dall’acqua nell’Unione Europea, mentre i report annuali dell’ECDC (European Centre for Disease Control) sottolineano un costante aumento dell’incidenza di questa grave infezione polmonare.
Gli impianti di riscaldamento, condizionamento ed idrici, nel loro normale funzionamento, possono favorire la diffusione di microrganismi aerodispersi attraverso la formazione di aerosol o nebulizzazioni. Tra questi, la Legionella pneumophila risulta essere, considerata anche la situazione emergenziale del momento, di particolare pericolosità nelle strutture sanitarie, in quanto può generare facilmente infezioni e focolai epidemici, soprattutto nei pazienti ricoverati, a causa di una serie di fattori predisponenti, quali la presenza di malattie croniche o di immunodeficienza.
A causa della pandemia COVID-19, si è avuta una sospensione o una drastica riduzione nella frequenza e nella gestione della ordinaria manutenzione degli impianti idrici e aeraulici di molti edifici o parti di essi, come luoghi di lavoro, scuole, università, strutture per l’infanzia, istituti scolastici, alberghi, attività di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, mense), centri sportivi e commerciali, strutture turistico-recettive, ricreative ed espositive.
La chiusura degli edifici, il loro uso limitato o l’adeguamento/costruzione di nuovi per ospitare malati o contatti di casi in quarantena, se non gestita in modo adeguato, può aumentare il rischio di crescita della Legionella nel suo habitat naturale.
Con il suo know-how, EcosystemsHSE, del Gruppo ECOSafety, è in grado di assicurare un monitoraggio ambientale, con analisi approfondite sullo stato microbiologico dell’acqua, dell’aria e delle superfici dell’impianto aeraulico, indagini delle polveri e del particolato aerodisperso e sedimentato, degli agenti chimici organici e dei metalli pesanti, al fine di fornire corrette indicazioni sulla qualità dell’aria (polveri e particolato aerodisperso, microbiologia aria, inquinanti chimici, ricerca fibre amianto aerodisperse).
L’attività di monitoraggio completo degli ambienti di lavoro e delle aree confinate viene effettuata attraverso rilevazioni strumentali e avvalendosi di metodologie di valutazione conformi alla norma UNI EN 689/2018.
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