Decreto “End of Waste” 2024: nuove norme per i rifiuti inerti e opportunità per le aziende

Decreto “End of Waste” 2024: nuove norme per i rifiuti inerti e opportunità per le aziende

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🖊️ La Redazione

Con l’entrata in vigore dell’atteso Decreto “End of Waste” 2024 sui rifiuti inerti, si introducono nuove regole che impatteranno profondamente sulla gestione e il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. Questo rappresenta un’importante svolta per le aziende del settore, sia in termini di conformità che di opportunità economiche.

Quali sono i rifiuti inerti oggetto del decreto 127/2024?

Per “rifiuti inerti” si intendono tutti quei rifiuti solidi derivanti da attività di costruzione e demolizione e altri rifiuti di origine minerale che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa, che non si dissolvono, non bruciano, non sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili, e che, in caso di contatto con altre materie, non comportano inquinamento ambientale o danno alla salute umana.

Sono esclusi dai rifiuti inerti: i rifiuti interrati, anche se il codice EER appartiene al capitolo 17 ed è compreso tra quelli presenti nella tabella 1 dell’Allegato 1 le terre e rocce da scavo con codice EER 170504 provenienti da bonifica di siti contaminati.

Cos’è il Decreto “End of Waste” 2024?

end of waste 2024

Il Decreto Inerti 2024, ufficialmente denominato “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione” (D.M. 127/2024), sostituisce e abroga il precedente D.M. 152 del 2022.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.231 dell’11 settembre 2024, il nuovo testo “End of Waste” 2024 prevede criteri aggiornati per la cessazione della qualifica di rifiuto, permettendo a materiali riciclati come aggregati inerti di essere riutilizzati in vari settori industriali, promuovendo così l’economia circolare.

L’obiettivo principale del decreto è facilitare il riciclo dei rifiuti inerti, rendendoli nuovamente competitivi rispetto alle materie prime vergini. Questo processo, già noto come “End of Waste”, trasforma i rifiuti in un prodotto che può essere reimmesso nel mercato con nuove applicazioni, incluse ad esempio le miscele bituminose, il confezionamento di calcestruzzi e le opere di riempimento.

Con il provvedimento sono stati fissati:

  • i criteri;
  • il regime di responsabilità del produttore, dichiarazione di conformità e modalità di prelievo e detenzione dei campioni;
  • il sistema di gestione.

Negli allegati sono riportati:

  • allegato 1: i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto
  • allegato 2: scopi specifici di utilizzabilità
  • allegato 3: dichiarazione di conformità

Nello specifico, le modifiche più rilevanti apportate dal nuovo decreto riguardano:

  • l’individuazione di tre valori di concentrazioni limite per l’utilizzo in relazione alla tipologia di opera da realizzare o agli usi (elencati nell’Allegato 2 al D.M.)
  • l’ampliamento dell’elenco degli EER con l’inserimento del codice 200301

Confermati, invece, gli analiti e i valori limite per il test di cessione, da condurre secondo l’appendice A alla norma UNI 10802 e la metodica prevista dalla norma UNI EN 12457-2.

Decreto inerti 2024: cosa cambia per le aziende?

Criteri di recupero differenziati: il decreto “End of Waste” 2024 introduce una tabella con limiti diversificati per i contaminanti, stabilendo soglie diverse a seconda dell’uso previsto per gli aggregati recuperati. Ad esempio:

  • Soglie più severe: per gli aggregati utilizzati in progetti di recupero ambientale e riempimenti
  • Soglie meno stringenti: per applicazioni come la costruzione di strade, ferrovie e piazzali industriali

Questo approccio flessibile consente alle aziende di adattare i propri processi in base al tipo di progetto, agevolando un maggiore impiego di materiali riciclati.

Ampliamento dei materiali ammessi: il nuovo decreto include ora anche i rifiuti da costruzione e demolizione abbandonati, ampliando il ventaglio di materiali che possono essere trattati e riciclati. Inoltre, introduce nuove normative tecniche di riferimento, come la norma UNI EN 13108, per la certificazione CE degli aggregati recuperati.

Quando entra in vigore il Decreto Inerti 2024?

Il Decreto “End of Waste” 2024 è in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione, ovvero dal 26 settembre 2024.

Le aziende produttrici di aggregati recuperati hanno 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto (fino a marzo 2025) per aggiornare le proprie autorizzazioni o presentare nuove comunicazioni alle autorità competenti effettuata ai sensi dell’articolo 216 del D.Lgs. n. 152 del 2006.

Opportunità di business: si va sempre più verso l’economia circolare

Secondo i dati dell’ISPRA, nel 2022 l’Italia ha prodotto 60 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione, con un tasso di riciclo del 79,8%, superiore all’obiettivo UE del 70%. Questo trend positivo potrà essere ulteriormente rafforzato grazie alle nuove normative.

Il Decreto “End of Waste” 2024 rappresenta, dunque, non solo un obbligo normativo, ma anche un’enorme opportunità per le imprese.

Riduzione dei costi: riciclare e riutilizzare aggregati inerti può ridurre significativamente i costi di approvvigionamento di materie prime.

Nuovi mercati: la possibilità di utilizzare materiali riciclati in una vasta gamma di applicazioni apre nuove opportunità commerciali, in particolare nei settori delle infrastrutture e delle costruzioni sostenibili.

Supporto alla sostenibilità: con l’introduzione di nuovi Criteri Ambientali Minimi per la manutenzione stradale, l’uso di aggregati riciclati sarà incentivato, contribuendo a ridurre l’uso di materiali naturali e promuovendo un’edilizia più sostenibile.

Il Decreto Inerti 2024 segna una svolta significativa nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione in Italia. Le nuove norme rappresentano una sfida per le aziende, ma anche un’opportunità per chi saprà adattarsi e sfruttare i benefici del riciclo e dell’economia circolare. Se la tua impresa ha bisogno di assistenza per adeguarsi alle nuove regole o per implementare soluzioni di riciclo più efficienti, contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a rispettare la normativa e a migliorare la tua sostenibilità operativa.

Adeguarsi alla normativa: come possiamo aiutarti

Con l’introduzione di queste nuove disposizioni, è essenziale per le aziende allinearsi tempestivamente per evitare di incorrere in sanzioni e cogliere tutte le opportunità.

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Riferimenti normativi e link utili: