Gestione del Rischio Clinico: evoluzione normativa

Gestione del Rischio Clinico: evoluzione normativa

🖊️ La Redazione – Area tematica Rischio Clinico

La Gestione del Rischio Clinico non può più prescindere da un sistema di gestione documentale.

Lo scorso 16 marzo è entrato in vigore il decreto MIMIT, in attuazione della Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale e sicurezza delle cure.

Il decreto, a quasi sette anni di distanza dall’approvazione della legge 24/2017:

  • disciplina i requisiti minimi in termini di garanzia assicurativa per strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private e per gli esercenti le professioni sanitarie
  • definisce la variazione in aumento o diminuzione del premio tariffario in relazione al verificarsi o meno di sinistri
  • e prevede l’obbligo per le strutture sanitarie di istituire la funzione valutazione dei sinistri per esaminare sul piano medico-legale, clinico e giuridico, la pertinenza e la fondatezza delle richieste indirizzate alla struttura.

La normativa vigente impone alle strutture sanitarie e sociosanitarie il controllo e la gestione degli eventi avversi come prerequisito di autorizzazione e accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale. È così rilevante tale attività che in base a quanto esplicitato dall’art. 3, comma 7 del provvedimento in questione, a seconda delle azioni intraprese per la gestione del rischio è prevista una “variazione in aumento o diminuzione del premio di tariffa”.

Inoltre, con la Risoluzione unitaria della XII Commissione della Camera viene data piena attuazione alla Legge Gelli, approvando un provvedimento in materia di sicurezza delle cure e dei pazienti e di contrasto alla medicina difensiva, variando i decreti attuativi ancora mancanti, realizzando un piano d’azione nazionale sulla sicurezza delle cure e mappando la presenza delle unità di rischio clinico nelle strutture sanitarie.

Il testo approvato impegna il Governo a realizzare, in conformità a quanto previsto dal Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030 dell’Oms, il piano d’azione nazionale per migliorare la sicurezza dei pazienti in tutti i programmi clinici. Il documento impegna anche l’Esecutivo a misurare, implementare e diffondere la cultura sulla sicurezza del paziente e a migliorare il coordinamento, lo sviluppo e la condivisione di linee guida, buone pratiche clinico-assistenziali, buone pratiche per la sicurezza e l’apprendimento reciproco tra chi si occupa della sicurezza del paziente.

Fondamentale, pertanto, è ripensare all’efficacia delle attività e iniziative messe in atto relative alla sicurezza del paziente, anche sperimentando nuove soluzioni, tenendo conto dello sviluppo della sanità digitale e coinvolgendo tutti gli stakeholder nello sviluppo di una strategia della sicurezza integrata a livello di sistema, nonché superando l’eterogeneità dei servizi sanitari regionali attraverso un’adesione uniforme delle Regioni ai sistemi di segnalazione, sorveglianza e monitoraggio.

Essenziale, inoltre, è promuovere, nel contesto del rischio clinico, la formazione degli operatori alla comunicazione efficace al fine di umanizzare la relazione tra i sanitari, il paziente e suoi familiari, riducendo così il contenzioso medico-legale e il rischio aggressioni.

È sempre più chiaro che le aziende sanitarie, che nel rispetto della Legge Gelli, applicano un modello organizzativo volto alla prevenzione e riduzione del rischio e formano e informano il proprio personale su tale modello, gestendo di fatto il rischio clinico, hanno tutti gli strumenti per dimostrare di aver fatto il possibile nel gestire la propria realtà e fornire le evidenze necessarie a gestire le problematiche emergenti.

La normativa di settore, inoltre, impone alle strutture sanitarie e socio-sanitarie il controllo e la Gestione del Rischio Clinico come requisito per l’Autorizzazione all’Esercizio e per l’Accreditamento Istituzionale con il Servizio Sanitario Nazionale.

Il Network Gruppo Ecosafety ha messo a punto una serie di strumenti utili per le Aziende Sanitarie che intendono governare tale processo

Infatti, per garantire la giusta gestione di un processo così complesso e articolato è necessario agire sotto vari aspetti:

Formazione

Consulenza

Informatizzazione


Formazione

La formazione, come in tutti i sistemi di gestione, è un punto cardine dell’attività e rappresenta una delle evidenze fondamentali richieste dai requisiti di autorizzazione e accreditamento.

HSE Academy S.r.l. ha progettato un percorso incrementale per la formazione in ambito Rischio Clinico che prevede il coinvolgimento delle risorse interne in base alla propria attività, garantendo una formazione trasversale di tutti gli attori del processo correlata alle proprie mansioni.

👉 info e iscrizione https://hseacademy.it/percorso-rischio-clinico/


Consulenza

Anche le ultime normative di settore tendono a considerare la necessità di un sistema di gestione nell’ambito del Rischio Clinico. Tale necessità si mostra sempre più fondamentale per riuscire in una gestione coerente dei requisiti previsti.

Gli esperti di Gruppo Ecosafety S.r.l. sono in grado di supportare le strutture in questo processo e nei vari sottoprocessi collegati.

👉 info https://gruppoecosafety.it/gestione-del-rischio-clinico/


Informatizzazione

l’informatizzazione dei processi, nel settore sanitario e, nello specifico, nella gestione dei sistemi, risulta ormai essere una componente fondamentale per la buona riuscita di ogni sistema.

H.I.T. Health Information Technology S.r.l. ha sviluppato la piattaforma EOS Moduli dedicata a tutto questo. Inoltre, all’interno della piattaforma, sono previsti due Moduli specifici per il Rischio Clinico: GRC (Gestione del Rischio Clinico) e CVS (Comitato Valutazione Sinistri).

I due moduli intercettano le richieste normative e aiutano le strutture sanitarie nell’assolvimento dei relativi obblighi.

👉 info https://hit.srl/software-eos-moduli/


Compila il seguente form. Un nostro consulente ti ricontatterà: