CSRD: una bussola per lo sviluppo sostenibile in azienda

CSRD: una bussola per lo sviluppo sostenibile in azienda

Cos’è la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e perché dovrebbe guidare lo sviluppo in azienda

In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, le aziende non possono più ignorare l’impatto che hanno sull’ambiente e sulla società. La Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD, introdotta con la Direttiva UE 2022/2464, si inquadra nell’ambito del Green Deal Europeo e rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, richiedendo alle imprese di rendicontare e comunicare le loro performance ESG in modo trasparente e misurabile.

Entrata in vigore il 5 gennaio 2023, sostituisce la precedente Non Financial Reporting Directive – NFRD (Direttiva 2014/95/UE), e riguarda l’obbligo di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario.

In parole semplici, la CSRD richiede alle aziende di:

  • Misurare e monitorare il loro impatto sull’ambiente, sulla società e sulla governance.
  • Pubblicare regolarmente informazioni su questo impatto in una relazione di sostenibilità facilmente accessibile.
  • Seguire un quadro comune di rendicontazione per garantire la comparabilità dei dati.

Quanti sono i pilastri su cui si basa la CSRD?

Le imprese sono chiamate a rendicontare non solo aspetti finanziari, ma anche questioni di sostenibilità e impatti sulle attività, l’ambiente e le persone. Le dimensioni ambientale, sociale e di governance (Environmental, Social, Governance – ESG) sono essenziali nella nuova prospettiva di doppia materialità.

Infatti, un aspetto chiave è proprio il principio di doppia materialità, che richiede alle aziende di specificare sia gli impatti delle loro attività sulla società e l’ambiente (prospettiva “inside-out”, ad esempio: emissioni di carbonio, diversità della forza lavoro, rispetto dei diritti umani), sia i rischi e le opportunità derivanti dai fattori di sostenibilità che influenzano le prestazioni aziendali (prospettiva “outside-in”, ad esempio: flussi di cassa, rischio, accesso ai finanziamenti).

Quando entrerà in vigore la CSRD? Tempistiche e obblighi

Dal 2025, aumenterà gradualmente la platea di imprese che dovrà rendicontare l’impatto ambientale, sociale ed economico utilizzando criteri uniformi a livello europeo:

Quando?Quali aziende sono soggette alla CSRD?
Dal 2025
(anno fiscale 2024)
Le imprese attualmente soggette alla direttiva NFRD: le imprese quotate, le banche e le assicurazioni con più di 500 dipendenti in media durante l’esercizio finanziario e che, alla data di chiusura del bilancio, soddisfino almeno uno dei seguenti criteri:
– 20 milioni di euro di stato patrimoniale (attivo/passivo)
– 40 milioni di euro di ricavi netti (fatturato)
Dal 2026
(anno fiscale 2025)
Le grandi imprese non quotate che, alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, soddisfino almeno uno dei seguenti criteri:
– 250 dipendenti in media
– >20 milioni di euro di stato patrimoniale
– >40 milioni di euro di ricavi netti
Dal 2027
(anno fiscale 2026)
Le piccole e medie imprese quotate (escluse le microimprese), gli istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e le imprese di assicurazioni e riassicurazione dipendenti da un Gruppo che, alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, soddisfino almeno uno dei seguenti criteri:
– 10 – 250 dipendenti in media
– 350 mila – 20 milioni di euro di stato patrimoniale
– 700 mila – 40 milioni di ricavi netti
Dal 2029
(anno fiscale 2028)
Le società Capogruppo che risiedono in paesi extra UE, che abbiano generato in UE ricavi netti superiori a 150 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi e abbiano almeno:
– un’impresa figlia che soddisfi i requisiti dimensionali della CSRD o una succursale che abbia generato ricavi netti superiori a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente

Per questo motivo, è importante che tutte le aziende inizino a prepararsi sin da ora per ottemperare a questa nuova normativa, ma soprattutto a coglierne le occasioni. Prepararsi alla CSRD non significa solo ottemperare a un obbligo, ma investire sin da oggi nel futuro della propria azienda.

Vantaggi della CSRD

Adottare pratiche sostenibili e redigere una relazione di sostenibilità conforme alla CSRD può infatti portare a numerosi vantaggi, tra cui:

  • Rafforzare l’immagine aziendale e la reputazione: dimostrare il proprio impegno per la sostenibilità significa guadagnare la fiducia di stakeholder come investitori, clienti e dipendenti, con un impatto positivo sulla fidelizzazione e sulla crescita del business.
  • Attrarre nuovi investitori e clienti: gli investitori e i consumatori sono sempre più attenti alle performance ESG delle aziende. Redigere una relazione di sostenibilità conforme alla CSRD permette di distinguersi come un’azienda affidabile e responsabile, con un vantaggio competitivo significativo.
  • Ridurre i rischi e i costi: l’adozione di pratiche sostenibili minimizza gli impatti ambientali e sociali, diminuendo i rischi associati a contenziosi legali, sanzioni e danni reputazionali. Inoltre, si traduce in un minor consumo di risorse e una riduzione dei costi operativi.
  • Cogliere nuove opportunità di mercato: le aziende sostenibili sono sempre più richieste da clienti e partner che ricercano fornitori con valori etici. Questo apre nuove porte a segmenti di mercato in crescita, favorendo l’espansione del business.
  • Beneficiare di incentivi fiscali e normativi: in molti Paesi, sono previsti incentivi per le aziende che adottano pratiche sostenibili, come sgravi fiscali e agevolazioni finanziarie. La CSRD permette di accedere a questi benefici, con un ulteriore risparmio economico e un vantaggio competitivo.

Cos’è la Rendicontazione CSRD

La CSRD richiede una rendicontazione molto dettagliata sulla sostenibilità. Ad esempio, le aziende devono descrivere il loro modello di business, la strategia aziendale e la resilienza rispetto ai rischi legati alla sostenibilità. Devono anche illustrare i piani per garantire la transizione verso un’economia sostenibile (in linea con l’Accordo di Parigi e il traguardo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050) e specificare il ruolo degli organi di amministrazione e controllo per quanto riguarda il raggiungimento di questi obiettivi. La rendicontazione deve essere collocata nella relazione sulla gestione, in una sezione appositamente contrassegnata.

Inoltre, la rendicontazione deve includere informazioni sulla catena del valore, sia a monte che a valle, per identificare rischi e opportunità legati alla sostenibilità.

La Commissione Europea ha introdotto standard europei, noti come ESRS (European Sustainability Reporting Standards), per uniformare il modo in cui le aziende europee rendono conto del loro impatto ambientale, sociale e di governance (ESG). Sono in fase di sviluppo versioni semplificate per le PMI quotate e volontarie per le micro, piccole e medie imprese non quotate, per supportarle nel percorso verso la sostenibilità.

Sanzioni per inadempienza

La CSRD impone agli Stati membri dell’UE di dotarsi di un organismo investigativo e di conformità per imporre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive. Queste sanzioni si basano su diversi fattori, tra cui la gravità e la durata della violazione e la capacità finanziaria della società. I singoli Stati membri determinano le sanzioni per la mancata conformità alla CSRD sulla base delle leggi statali pertinenti. Ogni azienda dovrebbe rimanere aggiornata su eventuali modifiche legislative e ottenere consulenza per garantire la conformità ed evitare indagini e potenziali sanzioni.

Per conformarsi alla CSRD, le aziende devono raccogliere e consolidare grandi volumi di dati. Una solida base di dati ESG può contribuire a semplificare il reporting, rendere le informative CSRD verificabili e aiutare le organizzazioni a essere meglio preparate per i cambiamenti che entreranno in vigore dal 2024 in poi.

Affrontare questa sfida con la giusta strategia e il supporto di un consulente esperto può portare la tua azienda verso un futuro più sostenibile.

La nostra consulenza personalizzata ti aiuterà a:

  • Comprendere i criteri ESG: scopri cosa significa davvero essere sostenibili e come puoi integrare gli aspetti ambientali, sociali e di governance nella tua strategia aziendale.
  • Valutare l’impatto: analizziamo il tuo impatto attuale e identifichiamo opportunità di miglioramento.
  • Creare un piano d’azione efficace: ti guideremo nella definizione di obiettivi chiari e misurabili per raggiungere l’eccellenza ESG.
  • Monitorare e migliorare: monitoriamo i tuoi progressi nel tempo e ti supportiamo nel continuo miglioramento.

Inoltre, la nostra piattaforma dedicata sarà il cuore pulsante per la tua trasformazione sostenibile. Avrai a disposizione strumenti di controllo che ti aiuteranno a tenere traccia dei tuoi indicatori ESG, monitorare i progressi e ricevere suggerimenti personalizzati. Potrai elaborare dati, definire baseline e azioni di miglioramento in totale autonomia.


Risorse utili: