Errore farmacologico: un caso di cronaca e le strategie di prevenzione

Errore farmacologico: un caso di cronaca e le strategie di prevenzione

Recentemente, un tragico caso di errore farmacologico ha messo in evidenza le criticità nel sistema sanitario riguardo alla somministrazione dei farmaci.

Un paziente è stato vittima di una somministrazione errata di insulina, con conseguenze fatali. Questo episodio, che ha innescato un processo legale nei confronti di tre professionisti sanitari, ha sollevato l’attenzione sull’invisibilità degli errori farmacologici nel contesto clinico. Purtroppo, questi errori sono tutt’altro che rari e rappresentano una delle principali cause di danni alla salute dei pazienti, con pesanti ripercussioni sia sul piano clinico che economico.

Gli errori farmacologici possono avere conseguenze gravi per la salute del paziente, che spaziano da effetti collaterali lievi a danni irreversibili, fino al decesso. In molti casi, tuttavia, gli errori non vengono immediatamente intercettati e possono restare invisibili per lunghi periodi. Questo perché spesso non ci sono segnali evidenti e, in assenza di un monitoraggio adeguato, gli effetti negativi si manifestano solo quando è troppo tardi. L’invisibilità dell’errore, unita alla paura di segnalare da parte dei professionisti sanitari, alimenta un circolo vizioso che ostacola l’identificazione precoce del problema e la sua correzione.

Gli errori farmacologici, purtroppo, non vengono sempre segnalati né rilevati, anche quando i pazienti mostrano reazioni avverse. Questo accade per diverse ragioni, tra cui il timore di ripercussioni legali o disciplinari, e il fatto che molte strutture sanitarie non incoraggiano o supportano sufficientemente la segnalazione degli errori. Questo fenomeno di “invisibilità” contribuisce al mantenimento di un ambiente in cui gli errori continuano a verificarsi senza che vengano attuate misure correttive efficaci.

Inoltre, la mancanza di un sistema di monitoraggio adeguato aumenta il rischio che gli errori farmacologici non vengano identificati nel momento in cui accadono. La scarsità di comunicazione tra i vari membri dell’équipe sanitaria, così come la mancanza di feedback tempestivi su eventuali problematiche, può contribuire a mascherare gli errori, aggravando ulteriormente le condizioni del paziente.

Gli errori farmacologici possono verificarsi in varie fasi del processo terapeutico e di gestione del farmaco. Queste fasi includono: approvvigionamento, immagazzinamento, conservazione, prescrizione, preparazione, distribuzione, somministrazione e monitoraggio. In particolare:

1. Prescrizione

L’errore può derivare dalla scelta errata del farmaco dal dosaggio improprio o dalla mancata considerazione di possibili controindicazioni. Le cause includono la distrazione, la fatica e la scarsa formazione o aggiornamento da parte dei professionisti sanitari. La fase di prescrizione non può prescindere da una corretta rivalutazione della terapia in atto. Infatti, la mancata o errata ricognizione e riconciliazione farmacologica sia nella fase di presa in carico del paziente che nelle rivalutazioni successive e di nuove prescrizioni da parte del medico che ha in carico il paziente rappresentano fasi critiche del processo terapeutico.

2. Dispensazione

L’errore può derivare dalla confusione tra farmaci con nomi simili o confezioni simili. In alcuni casi, la dispensazione di farmaci errati può essere il risultato di procedure non standardizzate o della mancanza di adeguati sistemi di verifica.

3. Somministrazione

Errori nella via di somministrazione, nel momento giusto o nel paziente giusto, possono avere conseguenze gravi. Questi errori sono spesso il risultato di una carenza di comunicazione tra i membri dell’équipe sanitaria o di una disattenzione dovuta a carichi di lavoro elevati.

4. Monitoraggio

Una sorveglianza insufficiente dei pazienti, che non prevede un’adeguata rilevazione di effetti collaterali o interazioni tra farmaci, aumenta i rischi di danni al paziente.

Errore farmacologico: le principali cause

Il sovraccarico di lavoro è una delle principali cause di errori in sanità. Gli operatori sanitari sono spesso sottoposti a turni estenuanti, alti volumi di pazienti e carenze di personale, vivendo una condizione di stress che influisce negativamente sulla loro capacità di concentrazione.

Il carico emotivo e fisico, unito alla mancanza di risorse e tempo, contribuisce alla stanchezza, che può portare a disattenzioni fatali durante la somministrazione dei farmaci. Un ambiente di lavoro sotto pressione, in cui il personale è costantemente sopraffatto, riduce la motivazione e, quindi, la qualità del lavoro.

La formazione continua

La formazione continua rappresenta uno strumento fondamentale per ridurre il rischio di errori. Tuttavia, la realtà di molte strutture sanitarie è che l’aggiornamento del personale non è sempre adeguato. La scarsità di risorse economiche e il tempo limitato a disposizione spesso ostacolano i programmi formativi, creando un gap nelle competenze tra i diversi membri del personale sanitario. È essenziale che le istituzioni investano nella formazione continua per migliorare la conoscenza e l’adozione delle buone pratiche di sicurezza farmacologica.

Inoltre, è cruciale promuovere una cultura della sicurezza, che incoraggi la segnalazione degli errori senza il timore di sanzioni. Una cultura organizzativa che vede l’errore come un’opportunità di apprendimento può migliorare la motivazione degli operatori e ridurre il rischio di errori ripetuti.

Errore farmacologico: le strategie preventive

Il Ministero della Salute e l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) hanno emanato importanti raccomandazioni e linee guida a riguardo. Oltre a ciò, è essenziale adottare strategie preventive mirate:

  • Sistemi informatizzati: l’adozione di software per la prescrizione elettronica e la dispensazione automatizzata dei farmaci può ridurre drasticamente gli errori, migliorando l’accuratezza del trattamento e riducendo la confusione tra farmaci simili.
  • Standardizzazione delle procedure: l’introduzione di protocolli uniformi e la formazione del personale su pratiche sicure possono ridurre gli errori causati dalla disattenzione e dalla mancanza di chiarezza nelle procedure.
  • Doppia verifica e codici a barre: implementare sistemi di controllo incrociato (doppia verifica) e utilizzare codici a barre per garantire la corretta somministrazione dei farmaci, riducendo così la probabilità di errori.
  • Promozione di una cultura della sicurezza: è essenziale che le strutture sanitarie creino un ambiente in cui gli errori vengano segnalati e analizzati come parte di un processo di miglioramento continuo, non come colpe individuali. Creare una cultura che sostenga la segnalazione degli errori senza timore di sanzioni è cruciale per il miglioramento della sicurezza.

Gli errori farmacologici rappresentano una sfida significativa per il sistema sanitario, ma possono essere affrontati efficacemente attraverso l’adozione di misure preventive concrete.

La formazione continua, l’adozione di tecnologie moderne e la promozione di una cultura della sicurezza sono strumenti fondamentali per ridurre il rischio di danni ai pazienti. Inoltre, il benessere del personale sanitario e l’adozione di politiche che supportano il lavoro in un ambiente sicuro e motivante sono elementi chiave per migliorare la qualità delle cure e proteggere sia la salute dei pazienti che la professionalità degli operatori sanitari.

Solo creando un ambiente che favorisce la segnalazione degli errori, sarà possibile ridurre significativamente gli impatti negativi degli errori farmacologici e migliorare la sicurezza complessiva del sistema sanitario.

Il Network Gruppo Ecosafety ha messo a punto una serie di strumenti pensati per supportare le Aziende Sanitarie nella gestione completa del Rischio Clinico.

Un approccio multidimensionale è infatti indispensabile per garantire la massima efficacia:

Formazione

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Formazione

La formazione, come in tutti i sistemi di gestione, è un punto cardine dell’attività e rappresenta una delle evidenze fondamentali richieste dai requisiti di autorizzazione e accreditamento.

HSE Academy S.r.l. ha progettato un percorso incrementale per la formazione in ambito Rischio Clinico che prevede il coinvolgimento delle risorse interne in base alla propria attività, garantendo una formazione trasversale di tutti gli attori del processo correlata alle proprie mansioni.

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Consulenza

Anche le ultime normative di settore tendono a considerare la necessità di un sistema di gestione nell’ambito del Rischio Clinico. Tale necessità si mostra sempre più fondamentale per riuscire in una gestione coerente dei requisiti previsti.

Gli esperti di Gruppo Ecosafety S.r.l. sono in grado di supportare le strutture in questo processo e nei vari sottoprocessi collegati.

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Informatizzazione

l’informatizzazione dei processi, nel settore sanitario e, nello specifico, nella gestione dei sistemi, risulta ormai essere una componente fondamentale per la buona riuscita di ogni sistema.

H.I.T. Health Information Technology S.r.l. ha sviluppato la piattaforma EOS Moduli dedicata a tutto questo. Inoltre, all’interno della piattaforma, sono previsti due Moduli specifici per il Rischio Clinico: GRC (Gestione del Rischio Clinico) e CVS (Comitato Valutazione Sinistri).

I due moduli intercettano le richieste normative e aiutano le strutture sanitarie nell’assolvimento dei relativi obblighi.

👉 info https://hit.srl/software-eos-moduli/


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