Relazione annuale sugli eventi avversi e valutazione dei rischi: un adempimento normativo per le strutture sanitarie e un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini
Le strutture sanitarie devono redigere una relazione annuale sugli eventi avversi e sulla gestione del rischio, come previsto dalla normativa. Questo obbligo migliora la sicurezza dei pazienti e può ridurre i costi assicurativi, coinvolgendo anche strutture ambulatoriali e assistenze domiciliari.
Il quadro normativo
Secondo l’art. 2, comma 5, della Legge 24/2017, tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie, sia pubbliche che private, devono predisporre una relazione annuale consuntiva sugli eventi avversi verificatisi all’interno della struttura, analizzandone le cause e indicando le azioni correttive intraprese. Tale relazione deve essere pubblicata sul sito internet della struttura, garantendo così trasparenza e consapevolezza.
Inoltre, l’art. 17, comma 4, del Decreto n. 232/2023 prevede che le strutture sanitarie debbano elaborare una relazione annuale per valutare l’adeguatezza e l’efficacia dei processi di gestione del rischio, confrontando i risultati con le valutazioni effettuate e segnalando eventuali criticità per proporre miglioramenti.
Nei primi mesi dell’anno, infatti, le strutture sanitarie sono tenute a redigere ed inviare entro i termini stabiliti dalle singole regioni, il proprio piano annuale al Centro regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente (Art. 2 Legge 24/2017) di riferimento. Non tutte le regioni, come nel caso della Regione Lazio, hanno disciplinato l’obbligo di predisposizione di un piano annuale per il rischio clinico (c.d. PARS) anche per le strutture sanitarie ambulatoriali, (quali laboratori di analisi e di diagnostica per immagini, Centri di Dialisi, Centri di fisioterapia) e per le Assistenze Domiciliari, ciò non toglie che queste abbiano il dovere di redigere una relazione annuale sugli eventi avversi e sui rischi clinici, come previsto dalla normativa vigente.
È opportuno ricordare che un evento avverso rappresenta un incidente o un errore che si verifica durante l’erogazione di un servizio sanitario e che causa un danno involontario al paziente. Questi eventi possono derivare da problemi organizzativi, errori umani o malfunzionamenti di strumenti e dispositivi medici. Se ci riferiamo alle strutture sanitarie sopra citate alcuni degli eventi avversi più comuni possono essere ad es.:l’errata identificazione del campione biologico/paziente, errori nella refertazione degli esami o nella comunicazione dei risultati, l’applicazione di terapie fisiche errate o con intensità non adeguata con conseguente danno al paziente, la caduta accidentale, e se pensiamo all’assistenza domiciliare, è possibile incorrere in errori nella somministrazione della terapia farmacologica, nel mancato riconoscimento di segni di peggioramento delle condizioni del paziente o problemi nella gestione di dispositivi medici (es. cateteri, ventilatori, etc.).
L’impatto sulle coperture assicurative
L’obbligo di predisporre una relazione annuale sugli eventi avversi non solo rientra nelle disposizioni normative volte a garantire la sicurezza dei pazienti, ma incide anche direttamente sulle coperture assicurative delle strutture sanitarie. L’articolo 3, comma 7, del decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco prevede infatti che, ad ogni scadenza contrattuale, il premio assicurativo possa variare in aumento o in diminuzione sulla base del numero e della tipologia di sinistri chiusi con accoglimento della richiesta. Inoltre, la normativa stabilisce che la variazione del premio possa avvenire anche in relazione alle azioni intraprese per la gestione del rischio e per l’analisi sistemica degli incidenti.
Questo implica che la relazione annuale sugli eventi avversi e sulla gestione del rischio non sia soltanto un obbligo di legge, ma anche uno strumento fondamentale per dimostrare l’efficacia delle misure adottate nella riduzione degli errori clinici. La trasparenza e il miglioramento continuo dei processi sanitari possono infatti tradursi in una riduzione dei costi assicurativi, incentivando le strutture a investire nella prevenzione degli eventi avversi.
Perché è fondamentale per tutte le strutture sanitarie predisporre annualmente una relazione/piano di rischio clinico/sanitario?
- Prevenire e ridurre gli errori clinici, migliorando la sicurezza per i pazienti e per gli operatori sanitari.
- Garantire un monitoraggio continuo, identificando le criticità nei percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali.
- Dimostrare responsabilità e trasparenza, migliorando la fiducia nei confronti della struttura da parte di pazienti e istituzioni.
- Allinearsi alle best practice nazionali, evitando future sanzioni o adeguamenti improvvisi.
- Ottenere condizioni assicurative più vantaggiose, riducendo i costi delle polizze grazie ad una gestione efficace del rischio.
Un impegno per la qualità e la sicurezza
Adottare una gestione strutturata degli eventi avversi e della valutazione del rischio non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per garantire standard assistenziali sempre più elevati. Le strutture sanitarie incluse le strutture ambulatoriali e le ADI dovrebbero vedere questa attività non come un onere, ma come un’opportunità per migliorare continuamente il proprio operato e la sicurezza dei pazienti.
Invitiamo quindi tutte le realtà sanitarie ambulatoriali e le ADI ad adempiere a questo importante compito, promuovendo un approccio proattivo alla gestione del rischio clinico.
Noi come Gruppo Ecosafety, grazie ad un team di consulenti esperti in materia di rischio clinico, siamo in grado di supportare e guidare tutte le strutture sanitarie al fine di garantire la loro piena rispondenza ai requisiti normativi in ambito di prevenzione e gestione del rischio sanitario che vedono oggi più che mai interessate anche le strutture ambulatoriali e le assistenze domiciliari.

Il Network Gruppo Ecosafety ha messo a punto una serie di strumenti pensati per supportare le Aziende Sanitarie nella gestione completa del Rischio Clinico.
Un approccio multidimensionale è infatti indispensabile per garantire la massima efficacia:
Formazione

Consulenza

Informatizzazione

Formazione
La formazione, come in tutti i sistemi di gestione, è un punto cardine dell’attività e rappresenta una delle evidenze fondamentali richieste dai requisiti di autorizzazione e accreditamento.
HSE Academy S.r.l. ha progettato un percorso incrementale per la formazione in ambito Rischio Clinico che prevede il coinvolgimento delle risorse interne in base alla propria attività, garantendo una formazione trasversale di tutti gli attori del processo correlata alle proprie mansioni.
👉 info e iscrizione https://hseacademy.it/percorso-rischio-clinico/
Consulenza
Anche le ultime normative di settore tendono a considerare la necessità di un sistema di gestione nell’ambito del Rischio Clinico. Tale necessità si mostra sempre più fondamentale per riuscire in una gestione coerente dei requisiti previsti.
Gli esperti di Gruppo Ecosafety S.r.l. sono in grado di supportare le strutture in questo processo e nei vari sottoprocessi collegati.
👉 info https://gruppoecosafety.it/gestione-del-rischio-clinico/
Informatizzazione
l’informatizzazione dei processi, nel settore sanitario e, nello specifico, nella gestione dei sistemi, risulta ormai essere una componente fondamentale per la buona riuscita di ogni sistema.
H.I.T. Health Information Technology S.r.l. ha sviluppato la piattaforma EOS Moduli dedicata a tutto questo. Inoltre, all’interno della piattaforma, sono previsti due Moduli specifici per il Rischio Clinico: GRC (Gestione del Rischio Clinico) e CVS (Comitato Valutazione Sinistri).
I due moduli intercettano le richieste normative e aiutano le strutture sanitarie nell’assolvimento dei relativi obblighi.
👉 info https://hit.srl/software-eos-moduli/
Per richiedere informazioni
Compila il seguente form. Un nostro consulente ti ricontatterà: