SDGs nelle strategie aziendali europee: integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
🖊️ La Redazione
Un recente studio ha rivelato che il 59% delle aziende europee integra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nelle proprie strategie aziendali. Tuttavia, il report realizzato dai network europei di UN Global Compact (European Private Sector SDG Stocktake 2024) indica che solo un terzo di queste aziende misura i propri progressi.
Cos’è l’UN Global Compact?
L’UN Global Compact delle Nazioni Unite è una piattaforma di collaborazione strategica che riunisce un ampio spettro di imprese, impegnate a promuovere i valori e gli obiettivi delle Nazioni Unite attraverso le proprie attività. Con una presenza globale in oltre 167 paesi e una rete italiana che conta oltre 650 aderenti, il Global Compact rappresenta una delle più importanti iniziative a livello mondiale nel campo della sostenibilità d’impresa. L’iniziativa si basa su dieci principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione, e supporta attivamente il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Il Global Compact offre un framework comune per promuovere pratiche aziendali responsabili e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.
Il Report European Private Sector SDG Stocktake 2024
Nell’indagine di UN Global Compact sono state coinvolte poco più di 1400 aziende europee basate in 10 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera/Liechtenstein, Grecia, Irlanda, Bulgaria, Serbia e Turchia). Ne è emerso che le aziende europee più impegnate nell’integrazione degli SDGs per rafforzare la propria strategia di sostenibilità e affrontare le normative europee si concentrano principalmente su quelli relativi alla parità di genere, al lavoro dignitoso e al cambiamento climatico.
Le aziende europee abbracciano gli SDGs, ma c’è ancora molto da fare
L’Agenda 2030 sta prendendo sempre più piede nel mondo delle imprese europee. Quasi sei aziende su dieci in Europa hanno integrato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nelle loro strategie. Un dato incoraggiante, ma che nasconde una realtà più complessa. Se è vero che la consapevolezza degli SDGs è alta, è altrettanto vero che la loro implementazione e misurazione lasciano ancora a desiderare. Solo un terzo delle aziende, infatti, è in grado di quantificare i progressi fatti.
- Ampia diffusione della conoscenza: il 69% delle aziende europee dichiara di avere una conoscenza approfondita degli SDGs, dimostrando una crescente sensibilità verso le tematiche della sostenibilità.
- Integrazione strategica: il 59% delle aziende ha integrato gli SDGs nelle proprie strategie aziendali, con l’obiettivo di rafforzare la propria reputazione e adeguarsi alle nuove normative europee.
Le aziende europee si concentrano soprattutto su: parità di genere, lavoro dignitoso e lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, solo un terzo delle aziende misura effettivamente i propri progressi verso questi obiettivi.
- Focus su specifici SDGs: le aziende si concentrano principalmente su parità di genere, lavoro dignitoso e lotta ai cambiamenti climatici.
- Mancanza di misurazione: nonostante l’ampia diffusione, solo un terzo delle aziende misura i propri progressi verso gli SDGs, limitando così la possibilità di valutare l’impatto delle azioni intraprese.
Integrazione degli SDGs nelle aziende italiane
L’Italia è sempre più allineata con l’Agenda 2030: l’88% delle aziende intervistate ha una conoscenza approfondita degli SDGs e il 72% li ha integrati nella propria strategia. In particolare, si concentrano su temi come la tutela dell’ambiente (SDG 15 – vita sulla terra), la salute (SDG 3 – salute e benessere per tutti) e la giustizia (SDG 16 – pace, giustizia e istituzioni forti).
Tuttavia, in linea con il resto del report, solo il 43% delle aziende utilizza indicatori specifici per misurare i propri progressi. Questo significa che molte imprese, pur avendo definito degli obiettivi, non sono in grado di valutare in modo oggettivo quanto si siano avvicinate a raggiungerli.
Con l’arrivo della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), le aziende italiane dovranno invece rendere conto dei loro miglioramenti in materia di sostenibilità.
Le 5 raccomandazioni di UN Global Compact
Sulla base dei risultati dell’indagine, il Global Compact delle Nazioni Unite ha formulato cinque raccomandazioni strategiche per le imprese europee al fine di accelerare il raggiungimento degli SDGs:
- Integrazione sistematica: incorporare gli SDGs nei processi decisionali, nelle strategie aziendali e nelle operazioni quotidiane.
- Trasparenza e misurazione: comunicare in modo chiaro e trasparente i progressi compiuti verso gli SDGs, definendo indicatori di performance specifici e misurabili.
- Collaborazione: stabilire partnership con una vasta gamma di attori, tra cui governi, ONG, investitori e altre imprese, per affrontare le sfide globali in modo collettivo.
- Sviluppo delle catene del valore: promuovere la sostenibilità lungo l’intera catena del valore, coinvolgendo i fornitori e i clienti in iniziative di formazione e capacity building.
- Allineamento degli investimenti: allineare le decisioni di investimento con gli SDGs, contribuendo a mobilitare risorse finanziarie a sostegno di progetti e iniziative sostenibili.
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Risorse utili:
- European Private Sector SDG Stocktake 2024 https://www.globalcompactnetwork.org/it/pubblicazioni/pubblicazioni-gcni/2456-european-private-sector-sdg-stocktake-2024.html
- Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD Direttiva UE 2022/2464
- Standard VSME e rendicontazione di sostenibilità volontaria per le PMI non quotate: cos’è e chi può farla https://gruppoecosafety.it/standard-vsme-rendicontazione-esg/
- ESMA pubblica il report finale sulle linee guida per il reporting ESG https://gruppoecosafety.it/reporting-esg-linee-guida-esma/
- Guida alla rendicontazione di sostenibilità per le PMI https://www.globalreporting.org